11 settembre, undici anni dopo
Una data, un simbolo: 11 settembre 2001.
A undici anni esatti di distanza non occorre sprecare molte parole per rammentare ciò che successe quel giorno. Basta nominarlo e i ricordi, le immagini, arrivano alla mente: le Twin Towers, simbolo della Grande Mela, colpite dagli aerei dei terroristi islamici.
Esseri umani che si gettano nel vuoto per evitare una morte ancora più spaventosa. Grattacieli simbolo della nazione più potente del pianeta che si sbriciolano.
E poi un enorme nube di polvere che si alza fino a coprire anche il cielo. Grida, sirene, esplosioni.
Ognuno di noi ricorda precisamente dove si trovava nel momento in cui giunse la notizia dell’attaco a New York. Non a caso il gruppo L’Espresso, insieme al quotidiano inglese Guardian, sta cercando di costruire un database di messaggi in cui gli utenti “potranno raccontare dov’erano, cosa stavano facendo, come hanno vissuto quelle ore convulse. E condividere pensieri e paure in un racconto con migliaia di voci”.
Un esercizio utile per non dimenticare le 2974 vittime di quel giorno maledetto in cui si ebbe la netta l’impressione che – dopo di esso – il mondo sarebbe cambiato, irrimediabilmente. E così è stato. In quelle ore convulse iniziò il nuovo millennio e il Novecento finì, sepolto sotto le macerie. Sull’11 settembre si è poi detto e scritto di tutto. Migliaia di pagine, milioni di parole, centinaia di testimonianze. Negli anni è anche emersa tutta una serie di tesi complottiste.
Fonte
loschermo.it
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